Il Gruppo Eni comincera' a breve l'esplorazione in Polonia di giacimenti 'Shale Gas', imprigionati negli strati di argilla. Lo ha annunciato l'amministratore delegato del Gruppo, Paolo Scaroni, oggi al convegno sui trent'anni della rivista 'Energia'. L'esplorazione - ha detto - avverra' "utilizzando le tecnologie apprese con l'acquisto tre anni fa della Quicksilver negli Stati Uniti".
"Ci puo' essere dello 'Shale Gas' in Europa - ha aggiunto piu' tardi Scaroni parlando con i giornalisti - e noi stiamo guardando in Polonia per vedere se c'e' ed e' sfruttabile. In Europa, per la densita' della sua popolazione e per il fatto che il proprietario del terreno non e' proprietario del sottosuolo, lo sfruttamento dello 'Shale Gas' e' molto piu' difficile che negli Stati Uniti".
Scaroni quindi non si attende che lo 'Shale Gas' in Europa "sia risolutivo. Potra' forse rimpiazzare il declino delle produzioni europee, che e' molto forte e renderebbe l'Europa ancor piu' dipendente di quanto gia' oggi sia dalle importazioni dai tre grandi fornitori, l'Algeria, la Norvegia e la Russia".
L'amministratore delegato dell'Eni ha poi auspicato che vi sia un incontro bilaterale tra Italia e Kazakistan in occasione del prossimo vertice dell'Ocse in programma ad Astana. "Puo' darsi che io vada ad Astana - ha detto - spero di convincere Berlusconi a fare un incontro bilaterale, in cui parleremo degli aspetti legati alla nostra presenza in Kazakistan". Con lo Stato asiatico, prosegue, "non ci sono attriti, e' business as usual".
Wikileaks? "Non commento le indiscrezioni di stampa, figuriamoci se commento questa specie di dagospy", ha concluso Scaroni, rispondendo alle domande dei giornalisti circa le indiscrezioni rivelate dal sito di Assange, e delle possibili conseguenze per l'Eni, sui rapporti tra Italia e Russia.
fonte : affaritaliani.it
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